Domande e risposte sul coronavirus messe a punto dal Ministero della salute italiano

Domande e risposte sul coronavirus messe a punto dal Ministero della salute italiano

 

 

La Direzione Generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute ha predisposto la risposta a 17 FAQ per conoscere a fondo caratteristiche, modalità di trasmissione, sintomi, terapie e le indicazioni più importanti per proteggersi dal contagio. Eccole:

1. Che cos’è un coronavirus?
I coronavirus sono una vasta famiglia di virus noti per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

2. Che cos’è un nuovo coronavirus?
Un nuovo coronavirus (CoV) è un nuovo ceppo di coronavirus che non è stato precedentemente mai identificato nell’uomo.

3. Gli uomini possono essere infettati da un nuovo coronavirus di origine animale?
Indagini dettagliate hanno scoperto che, in Cina nel 2002, SARS-CoV è stato trasmesso dagli zibetti agli uomini e, in Arabia Saudita nel 2012, MERS-CoV dai dromedari agli uomini. Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che vengano identificati più coronavirus.

4. Quali sono i sintomi di una persona infetta da un coronavirus?
Dipende dal virus, ma i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. 

 
5. I coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona?
Sì, alcuni coronavirus possono essere trasmessi da persona a persona, di solito dopo un contatto stretto con un paziente infetto, ad esempio tra familiari o in ambiente sanitario.

6. Esiste un vaccino per un nuovo coronavirus?
No, essendo una malattia nuova, ancora non esiste un vaccino. Possono essere necessari anche anni per sviluppare un nuovo vaccino.

7. Esiste un trattamento per un nuovo coronavirus?
Non esiste un trattamento specifico per la malattia causata da un nuovo coronavirus. Il trattamento deve essere basato sui sintomi del paziente. La terapia di supporto può essere molto efficace.

8. Cosa posso fare per proteggermi?
Le raccomandazioni per ridurre l’esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono il mantenimento dell’igiene delle mani (lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche) e delle vie respiratorie (starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l’uso e lavare le mani), pratiche alimentari sicure (evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavate e le bevande non imbottigliate) ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti.

Si raccomanda di vaccinarsi contro l’influenza stagionale almeno due settimane prima del viaggio.

È raccomandato, inoltre, di evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi, evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori.

Qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova a Wuhan, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico.

Qualora una persona di ritorno da un viaggio a Wuhan sviluppi sintomi respiratori nei 14 giorni successivi al rientro, dovrebbe immediatamente rivolgersi ad un medico e informarlo del viaggio.

9. Gli operatori sanitari sono a rischio a causa di un nuovo coronavirus?
Sì, possono esserlo, poiché gli operatori sanitari entrano in contatto con i pazienti più spesso di quanto non faccia la popolazione generale. L’OMS raccomanda che gli operatori sanitari applichino coerentemente adeguate misure di 
prevenzione e controllo delle infezioni in generale e delle infezioni respiratorie, in particolare.

10. Quali sono i rischi di propagazione in Europa?
La probabilità di introduzione del virus nell’UE è considerata moderata, anche se non può essere esclusa.

11. Come si contrae questo coronavirus?
Sono necessarie maggiori informazioni per comprendere meglio le modalità di trasmissione e le manifestazioni cliniche di questo nuovo virus. La fonte di questo nuovo virus non è ancora nota. Pertanto, sarebbe prudente ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute durante i viaggi verso o dalle aree colpite (attualmente Wuhan City).

12. Che fare se si è soggiornato di recente a Wuhan?
Se nelle due settimane successive al vostro ritorno si dovessero presentare febbre, tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie, a scopo precauzionale contattate il vostro medico di fiducia, riferendo del vostro recente viaggio

13. Che fare se si è soggiornato in un ospedale in cui è stata ricoverata una persona malata?
Il rischio di trasmissione esiste solo se si è stati in stretto e prolungato contatto con il paziente. I malati affetti da infezione da nuovo Coronavirus, inoltre, vengono ricoverati in ambienti separati dagli altri degenti. Sinora non è stata segnalata alcuna infezione da nuovo coronavirus contratta in ospedale o altra struttura sanitaria.

14. Che fare se si presentano i sintomi del virus?
In caso di sintomi riferiti a una malattia respiratoria, prima, durante o dopo il viaggio, i viaggiatori devono rivolgersi a un medico e informarlo del loro viaggio.

15. Quali raccomandazioni dell’OMS per i paesi?
L’OMS incoraggia tutti i paesi a rafforzare la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute acute (SARI), a rivedere attentamente eventuali casi insoliti di SARI o di polmonite e a comunicare all’OMS qualsiasi caso sospetto o confermato di infezione da nuovo coronavirus.

I paesi sono incoraggiati a continuare a rafforzare la loro preparazione alle emergenze sanitarie in linea con il regolamento sanitario internazionale (2005).

16. Quale dispositivo di monitoraggio è stato introdotto per questo virus a livello nazionale?
In Italia, è attiva una rete di sorveglianza delle gravi infezioni respiratorie acute (SARI) e delle sindromi da distress respiratorio acuto (ARDS).

La situazione è costantemente monitorata dal Ministero, che è in continuo contatto con l’OMS e l’ECDC, e pubblica tempestivamente ogni nuovo aggiornamento sul suo Portale.

17. Quale misura sanitaria specifica per i viaggiatori è stata avviata nel nostro paese?
L’Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici ed il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma.

È inoltre in corso di rafforzamento la sorveglianza dei passeggeri dei voli diretti da Wuhan (e di ogni altro volo con segnalati casi sospetti di 2019 nCoV). Nei prossimi giorni i passeggeri in arrivo con questi voli saranno sottoposti in aeroporto al controllo della temperatura corporea. I casi eventualmente positivi potranno subire ulteriori controlli ed eventualmente verranno posti in isolamento, con attivazione della sorveglianza per gli altri passeggeri a rischio. È stato predisposto materiale informativo da affiggere negli aeroporti per informare i viaggiatori internazionali.

Weizmann Institute: sviluppato un algoritmo per prevedere il diabete in gravidanza

Weizmann Institute: sviluppato un algoritmo per prevedere il diabete in gravidanza

 

 

di Redazione

Roma. 27 Gennaio 2020 – E’ possibile prevedere qual è il rischio per una gestante (o addirittura per una donna ancor prima dell’inizio della gravidanza) di ammalarsi di diabete gestazionale? Un lavoro condotto presso il Weizmann Institute of Science, e riportato sulla rivista Nature Medicine, ha portato allo sviluppo di un algoritmo in grado di predire questa complicanza che riguarda dal 3 al 9 per cento di tutte le gravidanze e può comportare rischi per la madre (che può ammalarsi di diabete negli anni a venire ed acquisire un rischio cardiovascolare) e neonato (che può nascere sovrappeso e essere a rischio di obesità e diabete). Gli esperti hanno inizialmente analizzato dati relativi a 450 mila gravidanze ed estratto – a partire da un set di 2000 misure di riferimento – nove parametri indicativi del rischio di diabete gestazionale (data di nascita; peso e altezza; familiarità per il diabete; hai avuto una diagnosi di colesterolo alto, sindrome dell’ovaio policistico, pre-diabete, ipertensione, hai avuto un aborto spontaneo, diabete in una precedente gravidanza?).

Gli scienziati hanno verificato l’attendibilità dell’algoritmo valutandolo su altre 140 mila gravidanze per testarne la capacità di predire il rischio di diabete gestazionale delle donne. Lo studio suggerisce che, anche solo ponendo alla donna le nove domande relativi ai parametri che compongono l’algoritmo, i clinici possono predire il rischio di soffrire di diabete gestazionale. Secondo gli esperti il test può essere somministrato ancora prima del concepimento per distinguere le donne ad alto rischio di diabete gestazionale. Queste, in un’eventuale gravidanza, potrebbero essere seguite con percorsi mirati di attività fisica e alimentazione per ridurre il rischio. “Il nostro obiettivo ultimo è stato quello di aiutare il Sistema sanitario a prendere misure pe prevenire il diabete in gravidanza”, ha dichiarato il coordinatore del lavoro Eran Segal.

“Il Diabete di tipo 2 sta aumentando in modo esponenziale a livello globale – sottolinea in un commento all’ANSA Elisabetta Torlone, dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Santa Maria della Misericordia, responsabile del gruppo di studio su diabete e gravidanza della Società Italiana di Diabetologia (SID) – e la prevalenza di diabete gestazionale (GDM) si associa in modo diretto con il diabete tipo 2. Infatti le donne che presentato GDM sono a maggior rischio di sviluppare diabete negli anni successivi alla gravidanza e, nello stesso tempo, se la condizione di iperglicemia in gravidanza non viene adeguatamente corretta, i rischi metabolici per il nascituro sono molto elevati e si tradurranno già nell’adolescenza in obesità, diabete e patologie metaboliche”, sottolinea l’esperta. “È chiaro quindi che la diagnosi ed il trattamento precoce del GDM rappresentano un importante obiettivo per le implicazioni di salute pubblica”, continua. Il modello proposto dai ricercatori israeliani è interessante, pur con dei limiti metodologici. “Il lavoro esprime comunque il grande interesse medico e sociale che rappresenta il diabete in gravidanza – conclude Torlone – apre nuove prospettive e potrà essere uno spunto per trovare dei modelli innovativi e di facile applicazione anche per la prevenzione primaria del diabete di tipo 2”.

Pfizer Italia, il nuovo amministratore delegato è una donna: la finlandese Paivi Kerkola

Pfizer Italia, il nuovo amministratore delegato è una donna: la finlandese Paivi Kerkola

 

di Redazione

Roma. 27 Gennaio 2020 – Päivi Kerkola, finlandese, oltre 20 anni di esperienza nel settore farmaceutico e da cinque anni Amministratore Delegato di Pfizer Finlandia, è il nuovo AD di Pfizer in Italia. Sostituisce Massimo Visentin che, alla guida della filiale italiana da oltre sette anni, è stato chiamato, dallo scorso ottobre, a ricoprire un ruolo europeo con la nomina a Vice President Western Europe Cluster Lead, con responsabilità diretta di 11 Paesi. Päivi Kerkola, con formazione nel Business e nel Marketing internazionale, è da 16 anni in Pfizer, dove ha ricoperto diversi ruoli, sia in Finlandia che fuori, nel marketing, nelle vendite e nel customer management. È, inoltre, membro del Consiglio Direttivo e del Comitato Esecutivo di Pharma Industry Finland (PIF), l’Associazione industriale finlandese per l’innovazione farmaceutica.