Impennata di casi di influenza stagionale 2019-2020: il punto di Epicentro dell’Iss

Impennata di casi di influenza stagionale 2019-2020: il punto di Epicentro dell’Iss

 

di Redazione

Roma. 20 Gennaio 2020 – Nella seconda settimana del 2020 è stato registrato “un brusco aumento del numero di casi di sindrome simil-influenzale, in particolare nei giovani adulti e negli anziani, rispetto ai bambini sotto i cinque anni”. Lo rivela la rete di sorveglianza Influnet dell’Istituto superiore di sanità (Iss). Il numero di casi stimati in questa settimana è pari a circa 374mila, per un totale, dall’inizio della sorveglianza, di circa 2.268.000 casi. Le Regioni maggiormente colpite sono Piemonte, Lombardia, Liguria, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e Sicilia. “In Italia l’incidenza totale è pari a 6,2 casi per mille assistiti – evidenzia il report settimanale – Colpiti maggiormente i bambini al di sotto dei cinque anni in cui si osserva un’incidenza pari a 10,7 casi per mille assistiti”. Questo un riepilogo degli indicatori disponibili:

  • Casi gravi: dall’inizio della sorveglianza sono stati segnalati 28 casi gravi di cui 5 deceduti.

  • Mortalità: durante la 1a settimana del 2020 la mortalità è stata inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 225 decessi rispetto ai 258.

  • InfluWeb: durante la 2a settimana del 2020, circa il 76% dei casi di sindrome simil-influenzale riferisce di non essere stato visitato da un medico del Servizio sanitario nazionale ma di aver avuto una sindrome simil-influenzale.

  • InfluNet-Epi: nella 2a settimana del 2020 l’incidenza totale è pari a circa il 10,7 casi per mille assistiti.

  • InfluNet-Vir: durante la settimana 02/2020 di sorveglianza virologica, si osserva un incremento dei campioni positivi all’influenza, con prevalenza dei virus di tipo A (76%). Nel complesso, dall’inizio della stagione, sono stati identificati 336 ceppi di tipo A e 104 di tipo B.

È fondamentale ricordare che la vaccinazione rimane il principale strumento di prevenzione dell’influenza. Inoltre, per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, è importante mettere in atto anche misure di protezione personali (non farmacologiche) come per esempio:

  • lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici)

  • buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani)

  • isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie in fase iniziale

  • uso di mascherine da parte delle persone con sintomatologia influenzale quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).

Spese mediche, sconti a rischio se paghi in contanti: bancomat per le detraibili al 19%

Spese mediche, sconti a rischio se paghi in contanti: bancomat per le detraibili al 19%

di Redazione

Roma. 20 Gennaio 2020 – Gli sconti fiscali per le spese sanitarie (visite specialistiche, l’acquisto di farmaci, il pagamento di esami e prestazioni in strutture accreditare con il Servizio sanitario nazionale) potrebbero essere a rischio se si usa il contante. O meglio, bisogna stare attenti alla modalità di pagamento perché dal primo gennaio, quando è entrata in vigore la manovrasi devono usare mezzi tracciabili, come ad esempio il bancomat, per le spese detraibili al 19 per cento. “Nella stretta sono coinvolte una quindicina di agevolazioni – ricorda ‘Il Sole 24 Ore’ – ma l’effetto più rilevante si avverte sul bonus per le spese mediche (farmaci, visite ed esami) utilizzato nella dichiarazione Irpef da 18,6 milioni di italiani. Quasi i due terzi di coloro che presentano il 730 e il modello Redditi. Anche perché, proprio per gli oneri sanitari, viene delineata una doppia corsia dalle legge di bilancio”. Il contante può essere usato per i medicinali, i dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditare al Ssn. Per tutte le altre spese mediche detraibili è invece necessario pagare con mezzi tracciabili (bancomat, carte di credito, carte prepagate, bonifici, assegni bancari e circolari o altri sistemi). “Chi non ci fa caso – prosegue ‘Il Sole 24 Ore’ – rischia di scoprire solo tra più di un anno di non aver diritto allo sconto fiscale. Cioè quando, nel 2021, andrà a dichiarare redditi e spese sostenuti quest’anno. Ma non solo. Bisognerà anche capire come dovrà essere documentata la modalità di pagamento tenuto conto che medici, farmacie e altri operatori comunicano già al Sistema tessere sanitaria (Sts) molte tipologie di spese mediche. Che poi influiscono nella dichiarazione dei redditi precompilata. Tra l’altro, dal primo gennaio la comunicazione delle spese a Sts include anche l’indicazione dello strumento di pagamento (contati o mezzo tracciabile)”.

Livia Alessandro è il nuovo direttore risorse umane dell’azienda pharma Amgen Italia

Livia Alessandro è il nuovo direttore risorse umane dell’azienda pharma Amgen Italia

di Redazione

Roma. 20 Gennaio 2020 – Livia Alessandro è a capo delle risorse umane di Amgen Italia, azienda leader nelle biotecnologie a livello globale. “Sono felice di questa nuova sfida professionale dichiara il nuovo direttore e orgogliosa di guidare il team HR in un’azienda come Amgen, fortemente inclusiva, con uno sguardo attento ai giovani talenti e da sempre impegnata in politiche volte alla valorizzazione delle diversità e alla promozione dell’eguaglianza di genere. Nel mio nuovo ruolo farò del mio meglio per consolidare quanto Amgen ha realizzato e per andare anche oltre su questo percorso”. Prima di fare il suo ingresso nel campo delle biotecnologie, Livia Alessandro ha maturato un’ampia esperienza professionale in diverse aree di business, come quelle dei media, delle telecomunicazioni e dell’e-commerce.

Laureata in Economia, con un precedente background di Scienze Politiche, ha deciso di tradurre in attività professionale un suo naturale interesse verso i temi relativi alla gestione delle risorse umane.Livia Alessandro è appassionata di cultura digitale e di tematiche giuslavoristiche ed è impegnataa conciliare questi argomenti nella vita lavorativa di tutti i giorni. Amgen è presente in Italia, terzo mercato europeo e sesto a livello mondiale per l’azienda, sia nel settore dei farmaci biotecnologici innovativi sia in quello dei biosimilari. Amgen Italia conta più di 300 dipendenti, per oltre la metà donne ed è giudicata uno dei migliori posti di lavoro del paese, come testimonia la certificazione Great Place To Work, ottenuta nel 2019 per il quarto anno consecutivo.