Dopo 15 città in 30 giorni #AdessoBasta arriva in Sardegna al congresso FIMMG
di Redazione
Cagliari. 5 Ottobre 2019 – “Termina alla fine del nostro Congresso Nazionale, la prima fase del Tour #AdessoBasta, con l’ennesima dimostrazione di quanto la figura del medico di famiglia, sia importante, meglio determinante, per la salute dei nostri assistiti. La loro partecipazione nelle piazze ci ha fatto toccare con mano quanto si sia creato un rapporto di fiducia indissolubile tra medico e paziente. La popolazione italiana vuole sia garantita una continuità di cura: per questo è indispensabile sviluppare e migliorare l’organizzazione dell’assistenza sul territorio. Perché ciò avvenga è però necessario che chi governa investa nella medicina di famiglia con azioni nello specifico, non basta il cambiamento del nostro contratto di lavoro ci vogliono interventi sulla finanziaria che usino finanziandola fuori dal FSN la capacità di sviluppo di una medicina di famiglia che possa investire su se stessa considerando il singolo medico come un impresa a esclusivo interesse pubblico e sociale, liberando capacità professionali di assistenza di prossimità grazie a personale e innovazione tecnologica che permettano di poter gestire al meglio le esigenze della nostra gente”, queste le parole del Segretario nazionale FIMMG, Silvestro Scotti. “Proprio per questo con il Tour abbiamo voluto toccare i Comuni più piccoli perché è qui che si amplifica la percezione del bisogno di un’offerta negli studi di nuove tecnologie, come di figure di supporto come collaboratore di studio, l’infermiere o l’assistente sociale. La percezione che in comunità piccole quasi elementari si possano sviluppare migliori modelli di offerta assistenziale è la base perché questi modelli possano essere considerati anche come base per soluzioni anche di aree più complesse sul piano urbanistico, perché in fondo che cosa è una metropoli o una città se non un insieme di comunità di quartiere o addirittura di condomini. Sarebbe fondamentale poter eseguire nei nostri studi, gli esami di diagnostica di I livello come l’elettrocardiogramma o la spirometria o un holter cardiaco o pressorio e ottenere anche pareri o consulenze di second opinion specialistica attraverso la telemedicina. Questo aumento della capacità diagnostica del primo livello di cura anche con processi di integrazione telematica con gli specialisti non può però bloccare il medico alla fase diagnostica rispetto al diritto professionale di offrire la migliore terapia al proprio paziente, quindi ‘adesso basta’ a farmaci, ormai più che consolidati altro che innovativi, bloccati dal piano terapeutico specialistico che costringe i pazienti a rivolgersi ad un secondo livello più burocratico amministrativo che assistenziale che umilia professionalmente sia noi che gli stessi specialisti, aumentando liste d’attesa e ineguaglianza nell’accesso alle cure. Il Tour #AdessoBasta nei prossimi mesi continuerà il suo percorso nel Centro e nel Sud con altre numerose piazze italiane, di fatto accompagnando con il nostro rumor di fondo le scelte della politica nazionale su Patto per la Salute e sulla Legge Finanziaria”, conclude Scotti.