INFEZIONI OSPEDALIERE E RESISTENZA AGLI ANTIBIOTICI SITUAZIONE ATTUALE E SCENARI FUTURI – PADOVA
SLIDES
Achille Di Falco, UOC Formazione e Sviluppo delle Professioni Sanitarie, Regione del Veneto, Azienda Zero, Padova
Elena Berti, Farmacista Ospedaliero SC Farmacia, Istituto Oncologico Veneto
Fabio Castellan, Presidente OPI Padova
Fausto Nicolini, Direttore Generale Azienda Sanitaria Reggiana, Reggio Emilia
Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria, EEHTA CEIS; Università di Roma “Tor Vergata”, Kingston University London UK
Maurizio Dal Maso, già Commissario Straordinario Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni
L’impatto clinico dell’antimicrobico-resistenza (AMR) e il suo effetto sulla Salute Globale sono ampiamente noti alla comunità scientifica. Secondo l’OMS, è possibile stimare che, nel 2050, l’AMR arrivi a colpire fino a 10 milioni di persone, diventando la prima causa di morte al mondo. Il problema dell’AMR risulta di particolare importanza per l’Italia che risulta al primo posto per consumo globale di antibiotici negli animali, ed al secondo per consumo umano, oltre ad essere sempre nelle fasce più alte (25-50% o maggiore del 50% a seconda del germe isolato) per quanto riguarda la prevalenza di ceppi resistenti. Negli ultimi anni sono stati sviluppati ed implementati diversi piani d’azione di AMS sia a livello internazionale che nazionale. In Italia sono stati avviati il Piano nazionale di contrasto dell’Antimicrobico resistenza 2017-2020 (PiNCAR) e più recentemente il sistema SPiNCAR (Supporto al Piano Nazionale di Contrasto Antibioticoresistenza) Gli ambiti di intervento possono essere riassunti in due capitoli essenziali:
1. Da un lato, ricerca di nuove opportunità terapeutiche;
2. Dall’altro, le misure finalizzate al contenimento del cattivo uso degli antibiotici e al controllo epidemiologico della trasmissione dei patogeni multiresistenti (Antimicrobial Stewardship).
L’obiettivo dell’iniziativa è quindi una condivisione, nell’ambito dei programmi di AMS, tra regioni che rappresentano eccellenze nazionali (ciascuna con le proprie peculiarità ed esperienze organizzative) con la finalità di poter mettere a fattor comune idee che rendano i modelli organizzativi facilmente realizzabili, sostenibili ed efficienti. Far emergere, piuttosto che nascondere, le criticità gestionali comuni, sarà l’approccio utilizzato nei lavori di gruppo secondo la metodologia «open space technology, per individuare soluzioni pratiche condivise” durante i quali ciascun rappresentante è invitato a condividere best practices locali (es. Linee Guida, Protocolli e Programmi di AMS)”.