RECOVERY FUND, INVESTIMENTO IN SALUTE E SOSTENIBILITÀ FUTURA DEL SSN
⇒ Programma
⇒ Comunicato stampa – Recovery Fund: “Quale stanziamento per la Sanità italiana?”
⇒ Comunicato stampa – Recovery fund, pioggia di miliardi per la sanità. Ma i medici non sono stati interpellati nella bozza del piano che cambierà il volto del sistema sanitario italiano
⇒ Documento di sintesi
⇒ Rassegna stampa
SLIDES
⇒ Dario Manfellotto, Presidente FADOI
⇒ David Vannozzi, Direttore Generale del Consorzio Interuniversitario CINECA
⇒ Claudio Zanon, Direttore Scientifico Motore Sanità
Il Piano Nazionale italiano per l’uso del Recovery Fund europeo per accedere al Next Generation UE prevede uno stanziamento su più voci per la sanità. Secondo il governo oltre ai 9 miliardi per ciò che concerne l’assistenza di prossimità, la telemedicina e la digitalizzazione dei servizi, l’ammodernamento dell’edilizia sanitaria ricadrebbe nell’efficientamento degli immobili pubblici con complessivo stanziamento di 40 miliardi (di cui la parte sanitaria è da decidere). A questi andrebbero aggiunti 8 miliardi già stanziati nell’anno del COVID a cui andrebbero aggiunti 4 miliardi inclusi nella legge di bilancio del 2020 a cui la manovra per il 2021 ne aggiungerebbe altri 4 per la stabilizzazione precari e rinnovi contrattuali. In tutto sarebbero dal 2020 sino al 2026 ( il Next generation UE prevede una finestra 2021-2026) circa 25 miliardi più una quota per l’edilizia sanitaria per riformare il SSN a partire dalla medicina territoriale per arrivare la rinnovamento e sviluppo tecnologico in primis la componente digitale. Sono tanti o pochi? Visto che in parte sono prestiti sono più convenienti del MES ( 35 miliardi) dedicato alla sanità? Si potevano i finanziamenti MES sommare a quelli del Recovery Fund ( 127 miliardi di prestiti e 82 miliardi di trasferimenti) per un grande impulso del sistema? Vice una certa confusione sia sull’effettivo stanziamento complessivo per la sanità, sia sui progetti da proporre e sulla sostenibilità futura del sistema considerando che buona parte degli stanziamenti comporteranno non solo oneri che si aggiungeranno al debito pubblico ma anche obblighi di sostenibilità futuri. Entro il 30 aprile del 2021 tutti gli stati membri dovranno far pervenire i rispettivi Piani e l’Italia appare in ritardo anche per ciò che concerne la componente sanità rispetto ad esempio la Francia ( sul sito France Relance ci sono i progetti ed il crono programma), la Germania e persino la Spagna seconda beneficiaria del Recovery Fund. Per discutere e fare chiarezza sugli stanziamenti sulla sanità, sulle necessità reali e sulle possibilità reali del paese per sostenerle nel futuro Motore Sanità organizza un webinar sul tema per analizzare in profondità i temi di cui sopra.